Paroles y palabras raccoglie in un ciclo unitario quattro brevi composizioni scritte da Fedele per soprano e violoncello. In ognuna di esse il testo coincide con il titolo del brano: Allons, Ça ira!, Querida presencia, ¡Hasta siempre!. Per le prime due la lingua è il francese (Paroles...), per le altre è lo spagnolo (...y palabras).
Per Allons (1995) e Ça ira! (1996) si rimanda alle relative schede.
Querida presencia e ¡Hasta siempre!, scritte nello stesso periodo, sono accomunate alle due pagine precedenti da un'ispirazione, poetica e vagamente nostalgica, rivolta verso le utopie rivoluzionarie. Se i due pezzi francesi guardavano a quelle europee dei secoli XVIII e XIX, gli spagnoli abbracciano quelle sudamericane del XX e si catalizzano intorno all'immagine di Ernesto "Che" Guevara.
In Querida presencia la sua figura trascorre in una dimensione intima attraverso la metrica straniata di un tango metafisico. Voce e strumento sono dapprima lontani (il violoncello intona da solo il basso ritmico per 18 battute) e poi sempre più vicini, stretti, intrecciati fino al vortice di un canone funambolico che segna il culmine ebbro della danza, quando l'immagine della coppia di tangueri si fa viva prima di scivolare nel languido finale.
Del mitico comandante ¡Hasta siempre! raccoglie invece il celebre saluto in una forma che tende ad esprimere in musica quella "inflessibile dolcezza" che era e resta uno dei tratti più umani del "Che". Come un vento andino recita l'indicazione agogica posta all'inizio del brano e come tale 'soffia' il suono del violoncello chiamato a vere e proprie folate di trentaduesimi velocissimi, ogni tanto scanditi da suoni scaturiti dalle corde percosse con la mano sinistra. In questo turbine ininterrotto entra la voce che da esso viene catturata e trasportata in perenni saliscendi dinamici (quasi ogni nota è accompagnata da un segno dinamico spesso molto contrastante con il precedente e il successivo) in un percorso dove hanno grande importanza gli intervalli di seconda minore, segnali inconfondibili di quella "dolcezza" alla quale l'autore faceva riferimento.
a cura di Claudio Proietti
Paroles y palabras collects into a single cycle four short compositions written by Fedele for soprano and 'cello. In each case the text coincides with the title of the piece: Allons, Ça ira!, Querida presencia, ¡Hasta siempre!. The first two are in French (Paroles...), the others are in Spanish (...y palabras).
For a description of Allons (1995) and Ça ira! (1996) see the previous sections.
Querida presencia and ¡Hasta siempre!, written in the same period, share with the two previous pieces an inspiration, poetic and vaguely nostalgic, towards revolutionary utopias. While the two French pieces regard European revolutions of the 18th and 19th centuries, the Spanish texts evoke those of South America in the 20th century and revolve around the image of Ernesto "Che" Guevara.
In Querida presencia his figure pervades, in an intimate dimension, the estranged meter of a metaphysical tango. At first the voice and instrument are far apart (the 'cello plays the rhythmic bass alone for 18 bars) and then gradually draw closer, tighter, more entwined until finally reaching an acrobatic canon that marks the drunken climax of the dance, when the image of the two tangueri comes to life before sliding into the languid finale.
The legendary commander's famous salute, ¡Hasta siempre!, is captured in a form that tries to express in music the "inflexible sweetness" that was, and still is, one of his most human traits. The agogic marking at the start of the piece reads Come un vento andino and as such the sound of 'cello is 'blown along' as the instrument is required to produce veritable gusts of rapid thirty-second notes, occasionally interrupted by the sounds of the strings being struck with the left hand. The voice is then caught up in this incessant turmoil and is forced into endless dynamic ups-and-downs (almost every note has a dynamic marking often highly contrasting with previous and following indications) in a course where the intervals of a minor second play a major role, unmistakeable signs of the "sweetness" that the composer is trying to evoke.
by Claudio Proietti