In E poi... la scrittura musicale testimonia una scelta lirica intima e raccolta che rimanda alle atmosfere di trasparente espressività suggerite dal testo poetico. Il registro dinamico oscilla quasi costantemente fra il ppp e il mf, con un'unica perentoria accensione al ff a poche battute dalla fine. La disposizione strumentale individua il proprio equilibrio affidando ai fiati, per la gran parte del pezzo, il ruolo di un composto contrappunto al canto e agli archi quello di una propulsione timbrica basata su continui e fugaci bagliori. Il pianoforte circonda la voce con una scrittura accompagnante che sembra godere di una propria autonomia e modella i propri disegni esclusivamente in funzione del canto. Quest'ultimo procede per suoni vicini, con una palese intenzione espressiva che valorizza il senso di intervalli simbolici e ricorrenti (il semitono discendente, la terza minore) e acconsente alla suggestione di discrete fioriture melismatiche.
a cura di Claudio Proietti
The music of E poi... bears witness to the composer's choice to adopt an intimate and meditative lyrical style that reflects the atmosphere of transparent expressivity suggested by the text of the poem. The dynamics oscillate almost constantly between ppp and mf, rising only once to a conclusive ff a few bars from the end. The arrangement of the instruments finds its own balance by giving the wind, for most of the piece, the role of a composite counterpoint to the vocal line and assigning the strings one of timbral propulsion through continuous and fleeting flashes of sound. The piano enshrouds the voice in an accompaniment that seems to enjoy its own autonomy, modelling its patterns exclusively on the basis of the voice. The vocal line moves mostly along neighbouring notes, with a clear expressive intention that enhances the sense of symbolic and recurrent intervals (the falling semitone, the minor third) and gives in to the suggestion of discrete melismatic flourishes.
by Claudio Proietti