Dopo il richiamo al matematico Georg Cantor palesato in Ali di Cantor, ecco un altro omaggio al pensiero matematico-geometrico moderno con Arcipelago Möbius. Come spiega lo stesso autore, "il richiamo al matematico tedesco Möbius propone il riferimento ad alcune sue rappresentazioni geometriche, quali per esempio il famoso 'anello', che mi sono servite come spunto, metafora, immaginazione. Ecco perché in tutto il pezzo vi è una tendenza alla ciclicità intesa nella sua accezione più lata. Una ciclicità paradossale, che crea intrecci di figure o di timbri tali che, da un punto di vista percettivo, tendano a sfuggire a una nozione di inizio e di fine, ma si pongano invece in una prospettiva ideale di continuità, colta in istanti precisi ma mai risolta".
È facile immaginare come la suggestione topologica di superfici con una sola faccia, nelle quali gli opposti sono visibili ma non verificabili e il confine sembra doppio pur essendo in realtà unico, sia risultata irresistibile per un compositore che dell'intreccio fra discontinuità e continuità ha fatto una costante ipotesi (e pratica) di lavoro.
La struttura generale del brano si articola in nove isole formali: I "Calmo con increspature...", II "Scintillante!", III "Come cadenza, transitorio...", IV "Ancora scintillante!", V "Tracce nell'aria come solchi abissali...", VI "Cadenzando...", VII "Vulcanico!", VIII Arc-en-ciel, IX "Tracce fulminee...". Il suo organico è piuttosto inusuale in quanto il trio d'archi, al quale si accompagna il clarinetto, è formato da violino, violoncello e contrabbasso. Un insieme che consente al compositore di predisporre 'a priori' le condizioni per lavorare alternando criteri di continuità e discontinuità. Ciò avviene sul piano delle combinazioni strumentali nelle diverse isole sono proposte situazioni in cui agiscono il clarinetto solo (I), il violoncello solo (VIII), il duo contrabbasso e violoncello (VI), il trio clarinetto, violino e violoncello (III), tutti gli strumenti insieme (II, IV,V, VII, IX) ma anche per ciò che concerne l'esplorazione dei timbri e dei registri, la relazione fra le diverse scritture, il ruolo giocato da ciascun protagonista in sé e in relazione agli altri. Ciascuno di questi accadimenti è, ovviamente, strettamente connesso alla determinazione della forma stessa del brano. Un esempio, offerto dal compositore stesso: « Sovente clarinetto e trio d'archi si presentano come due entità contrapposte, il che permette, nei momenti d'incontro, che si crei un 'corto circuito' il quale assume una funzione di segnale forte, di pivot temporel che, ripetuto nel tempo, scandisce il fraseggio della composizione.»
Si vedano anche Arc-en-ciel (2004) e Immagini da Escher (2005).
a cura di Claudio Proietti
After the explicit reference to the mathematician Georg Cantor in Ali di Cantor, here we find another tribute to modern mathematical-geometric thought. As the composer explains, "the reference to the German mathematician Möbius takes up some of his geometric representations, such as his famous 'ring', providing me with a starting-point, a metaphor and inspiration. This is why the whole piece tends towards cyclicity taken in its broadest sense. A paradoxical cyclicity, which creates networks of figures or timbres presented in a way that, from a perceptual point of view, escapes any notion of start and finish, but rather proposes an ideal perspective of continuity, captured at precise instances but never resolved".
It is easy to imagine how the topological idea of surfaces with only one face, where the opposites are visible but not verifiable and the border seems double whilst being a single entity, proved irresistible for a composer for whom the interlacing of discontinuity and continuity had become a constant working hypothesis (and practice).
The general structure of the piece is built up of nine formal islands: I "Calmo con increspature...", II "Scintillante!", III "Come cadenza, transitorio...", IV "Ancora scintillante!", V "Tracce nell'aria come solchi abissali...", VI "Cadenzando...", VII "Vulcanico!", VIII Arc-en-ciel, IX "Tracce fulminee...". The instrumental grouping is quite unusual in that the string trio, joined by a clarinet, consists of a violin, 'cello and double bass. An ensemble that allows the composer to establish a priori the working conditions in which criteria of continuity and discontinuity are alternated. This is done at the level of different instrumental combinations in the various islands situations arise featuring the solo clarinet (I), the solo 'cello (VIII), the duo double bass and 'cello (VI), the trio clarinet, violin and 'cello (III), and all the instruments together (II, IV, V, VII, IX) but also in terms of the exploration of timbres and registers, the relation between different types of writing, the role played by each protagonist in itself and in relation to the others. Each event is, of course, strictly linked to the determination of the actual form of the piece. An example, given by the composer himself: "Often the clarinet and string trio are presented as two opposing entities, thus allowing, when they meet, the creation of a 'short circuit' that acts as a clear signal, a time pivot which, when repeated over time, marks out the phrasing of the composition".
See also Arc-en-ciel (2004) and Immagini da Escher (2005).
by Claudio Proietti
Ivan Fedele - Mixtim (2006) fl. M. Caroli, Ensemble Algoritmo, dir. M. Angius |
· Oplustil José (2015), 'Siglo XXI presenta obras de Ivan Fedele', in Beethovenfm.cl, 19, ago.
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| Ivan Fedele - Arcipelago Möbius (1/3)2005 | Ensemble Algoritmo, dir. Marco Angius, video Toshimaru Hatano, 2005 |
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| Ivan Fedele - Arcipelago Möbius (2/3)2005 | Ensemble Algoritmo, dir. Marco Angius, video Toshimaru Hatano, 2005 |
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| Ivan Fedele - Arcipelago Möbius (3/3)2005 | Ensemble Algoritmo, dir. Marco Angius, video Toshimaru Hatano, 2005 |
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