Suite Francese V per arpa |
Anno di composizione: | 2011 | |
(c): | Suvini Zerboni 2011 | |
Numero di catalogo: | 13810 | |
Prima esecuzione: | Parigi, Concours Lily Laskine, 16-23.11.2011 | |
Durata: | 8' | |
Quando si scrive un pezzo d'obbligo per un concorso d'interpretazione, qualsiasi sia lo strumento in questione, la tentazione del virtuosismo è molto forte.
Io credo di aver resistito a questa tentazione e di aver composto semplicemente un pezzo di musica, magari talvolta difficile, ma pur sempre una composizione che "si serve" della tecnica e non "serve" la tecnica come un idolo a cui rendere incondizionatamente omaggio.
Ecco, quindi, che Suite Francese V si offre ad un ascolto che non debba essere solo di curiosità strumentale.
La composizione si articola in cinque parti (Preludio e Ciaccona, Allemanda, Preludio e Passacaglia) che riprende il modello antico della suite. Ovviamente, in questo caso, si tratta di un'ispirazione spogliata da ogni contestualità storica ma che prende le mosse dall'archetipo di riferimento, proiettandolo in un linguaggio della contemporaneità.
Una particolare attenzione é stata data alle "strategie" dell'accordatura. Questa cambia secondo precisi modelli scalari che, per contrasto alla tradizione, privilegiano più l'aspetto cromatico che quello diatonico dei campi armonici utilizzati.
D'altra parte, la composizione esplora, in maniera sintetica, alcuni modi idiomatici di suonare lo strumento, proiettandoli in una dimensione di ricerca timbrica particolarmente articolata e varia.
Ivan Fedele
Il titolo indica, da una parte, la forma della composizione (articolata in più movimenti), dall'altra l'occasione che ne ha determinato la nascita (committenti o musicisti francesi per i quali il compositore ha scritto). Dal punto di vista estetico in queste composizioni si evidenzia la propensione dell'autore a considerare la forma non più dal punto di vista della metafora letteraria del racconto, bensì da quello della metafora plastica della scultura che gradualmente si rivela ai nostri occhi attraverso una graduale e multiprospettica illuminazione dell'oggetto nel tempo che ne svela tutte le sue proprietà: dalla densità della massa alla maggiore o minore rugosità della superficie, dal profilo più o meno curvilineo dei contorni alle qualità intrinseche del colore, dai volumi alle stesse ombre proiettate su superfici immaginarie.
Ivan Fedele
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