Études Boréales per pianoforte |
Il titolo cageano non deve lasciar supporre l'introduzione di un metodo compositivo eterodosso rispetto ai fondamenti della pratica di Fedele. La ricerca che si pone alla base di questi cinque pezzi è invece del tutto coerente e anzi assai significativa. La forma dello studio rivela l'avvio di un processo di approfondimento della scrittura strumentale che sfocerà, tre anni più tardi, nel Concerto per pianoforte e orchestra. Oggetto delle Études boréales è la risonanza, intesa non solo come fenomeno acustico, ma anche come paradigma per l'affermazione di identità di ogni oggetto sonoro. Accanto ad essa l'esplorazione concerne principalmente il timbro e la denominazione boréales attiene proprio alla predominanza di colori dalla luminosità nitida, tersa, radente. La memoria duna percezione visiva, custodita dopo il primo soggiorno di Fedele in Finlandia, si trasforma in una luce sonora fredda ma pulsante.
Benché di breve durata, i cinque studi si configurano come microrganismi dotati ciascuno di una propria identità formale, definita quasi sempre dalla contrapposizione o dal dialogo tra princìpi eterogenei. Queste le indicazioni agogiche per ciascuno di essi: I Deciso; II Calmo e meditativo; III Un poco inquieto; IV Con ampio respiro; V Vivo.
a cura di Claudio Proietti
The Cage-like title should not lead one to suppose any deviation from Fedele's habitual compositional practice. The underlying stylistic approach to these five pieces is in reality perfectly coherent and actually quite significant. The direction taken by his research reveals the onset of a deeper exploration of his writing for the instrument that resurfaces, three years later, in the Concerto for piano and orchestra. The main focus of the Études boréales is resonance, not only in the sense of an acoustic phenomenon, but also as a paradigm for the affirmation of the identity of every sonic object. This is accompanied by an exploration that mainly concerns the timbre and the name boréales in fact refers to the predominance of colours of a clear, terse and skimming brightness. An element of the composer's visual memory, following his first visit to Finland, is transformed into a sonic light that is "cold but pulsating".
Although brief in length, the five studies can be considered micro-organisms each endowed with its own formal identity, characterized almost always by the contrast or dialogue between heterogeneous principles. The agogic markings for the five pieces are: I "Deciso"; II "Calmo e meditativo"; III "Un poco inquieto"; IV "Con ampio respiro"; V "Vivo".
by Claudio Proietti
Ivan Fedele - Musica della luce (2013) pf. Pascale Berthelot
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Ivan Fedele - Two Moons (2013) pf. M.G. Bellocchio
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Pascale Berthelot (2003) pf. P. Berthelot
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Ivan Fedele - Integrale delle opere per pianoforte solo (2001) pf. C. Longobardi
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· Culot Hubert (2014), 'Fedele STR 33936 review', in Musicweb-international.com, 14, lug.
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'Studio per Callisto' di Barbi & Stuard mus. Ivan Fedele
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