Chord è un'opera di grande importanza, perché definisce con chiarezza alcune idee compositive, relative alla materia sonora e ai procedimenti formali, che saranno alla base dei maggiori lavori di Fedele nel decennio successivo. Il principio fondamentale che regola queste idee è l'opposizione binaria. Essa è concepita in modo da determinare interazione dialettica fra le due forze contrastanti e da generare elementi "altri" in grado di stabilire equilibri, di porsi come referenti sintattici, di funzionare come ordinatori di comprensione.
Un periodo, suddiviso in una serie di campi armonici variamente interconnessi fra loro, viene dapprima iterato tre volte e poi reinventato attraverso una serie di prismatiche permutazioni microformali. Il gioco è assai sottile. Se infatti è vero che il periodo-struttura rimane invariato e crea, con la sua costante ripetizione, una sorta di astratta passacaglia, dallaltra parte, come scrive lautore, «le diverse soluzioni timbriche tendono a far sì che questa impostazione venga percettivamente elusa, lasciando trasparire alla superficie dell'ascolto forme sempre nuove». Da ciò deriva il titolo: chord va infatti inteso come accordalità precostituita e come imposizione compositiva, ma anche come parola che richiama per assonanza il cuore.
Nel 2003 Fedele ne ha realizzato una nuova versione con il titolo Accord.
a cura di Claudio Proietti
Chord is a work of great significance, as it clearly defines certain compositional aspects, regarding sonic matter and formal procedures, that will provide the basis for Fedele's most important works over the following decade. The main guiding principle behind these ideas is binary opposition. It is conceived in such a way as to determine a dialectic interaction between two contrasting forces and generate 'other' elements able to establish a balance, to act as syntactic referents, to function as ordinators of comprehension.
A period, divided into a series of variously interconnected harmonic fields, is first repeated three times and then reinvented through a series of prismatic micro-formal permutations. It is quite a subtle game. For while the period-structure remains unvaried and creates, with its constant repetition, a sort of abstract passacaglia, on the other hand, in the words of the composer "the different timbral solutions tend to make this set-up perceptually elusive, allowing ever new shapes to transpire at the surface of the listening". The title "chord" should therefore be read as a preconstituted accordance and a premise for the composition, but also as a word whose sound recalls the Italian "cuore", the heart.
In 2003 Fedele made a new version entitled Accord.
by Claudio Proietti