I Canti di pianto e d'amore dall'antico Salento (Bompiani, Milano, 1994) sono una delle più importanti testimonianze della letteratura scritta in quell'idioma della Terra d'Otranto, il "grico", che purtroppo sta rapidamente estinguendosi. L'autore, Brizio Montinaro, ha raccolto canti trascritti a partire dal 1870, e ne ha aggiunti altri da lui registrati, traducendoli e annotandoli con l'amore di chi sente vibrare in queste voci la memoria del proprio sangue. Dagli originali sprigiona la rara emozione di parole che riemergono dai millenni, cantando gli eterni sentimenti dell'uomo con la freschezza degli antichissimi progenitori ellenici, che li svelarono alla poesia. Io ho condiviso con Brizio questo amore per la nostra terra e per la nostra antica lingua, ma anche per la cultura, nel senso più ampio del termine, e i sentimenti che essa esprime, (ri)mettendo in musica alcuni tra i più toccanti versi presenti nella raccolta. Vita e amore, morte e dolore. Temi trattati con la semplicità del sentire quotidiano ma, al tempo stesso, con la profondità di un inconscio collettivo millenario che si sprigiona nel suono arcaico e, purtanto, così attuale di parole che non vogliono morire, non vogliono estinguersi.
Ivan Fedele
· Pompe Gregor (2016), 'Review of the 18th Slowind Festival 2016: A Broad View of Fedele's Music', novembre.
[link]
· Zlobec Marijan (2016), 'The Slowind Festival Succeeds Again', 30, ott.
[link]