E' il mio omaggio alla memoria di Henri Dutilleux, distillatore di suoni e forme della consistenza del sublime. Artista dal fascino discreto dell'esploratore di sogni, ho pensato che meritasse un ringraziamento, ma anche un rimpianto. Il rimpianto per un uomo di una natura ormai in via di estinzione.
Ecco perché ho scelto la trenodia - moroloja si direbbe in grico salentino - l'antico lamento funebre che è doloroso ed eroico al tempo stesso. Il violoncello parla, geme, sospira. Una voce di suono avvolge il ricordo in una spirale che, lentamente, ci conduce al senso ultimo e profondo della nostra esistenza.
Ivan Fedele