La caratteristica più immediata di Corrente è l'ostinato. Il flusso perenne di veloci figure in trentaduesimi del pianoforte attraversa tutto il brano, interrotto per cinque volte da poche battute in andamento più ampio. Queste brevi pause nel moto ininterrotto (Fedele le definisce "isole melodiche") sono il luogo in cui vengono proposti alcuni possibili sviluppi della serie presentata all'inizio della composizione. Il materiale di partenza deriva da una traccia suggerita da Luciano Berio (che alla serie e alle sue elaborazioni associava anche una triade di fa diesis maggiore) e ha offerto al compositore lo spunto per una costruzione di nitida evidenza. L'alternanza fra l'ostinato e le "isole" crea un'immagine che, secondo Fedele, può "richiamare alla mente un fiume carsico che scorre all'aperto per poi improvvisamente scomparire nelle viscere della terra". L'insolito organico che associa i legni e gli ottoni al pianoforte, consente di 'colorare' i vari sviluppi della serie in modo continuo e sempre mutevole, mentre nelle parti in ostinato, tocca soprattutto al legni contrappuntare sporadicamente con rapidi guizzi il formicolante disegno della tastiera. Anche tale relazione, tuttavia, si modifica nel corso del brano per arrivare, con l'approssimarsi della fine, a un totale e frenetico coinvolgimento anche degli ottoni.
Si veda anche Correnti alternate (1997).
a cura di Claudio Proietti
The most immediately noticeable feature of Corrente is the ostinato. The constant flux of rapid thirty-second note figures on the piano pervades the whole piece, interrupted five times by a few bars of respite. The short pauses within the otherwise uninterrupted movement (Fedele defines them as "melodic islands") offer the opportunity to explore various possible developments of the series presented at the beginning of the piece. The starting material comes from an idea by Luciano Berio (who also added a triad of F sharp major to the series and its elaborations) and offered the composer the basis for a clearly-defined construction. The alternation between the ostinato and the "islands" creates an image that, in the words of Fedele, might "bring to mind a karst river that flows above ground only to disappear suddenly into the depths of the earth". The unusual ensemble in which the woodwind and brass is associated with the piano, allows the various developments of the series to be 'coloured' in a continuous and ever-changing fashion, while in the ostinato parts, it is above all the woodwind that forms a sporadic counterpoint of rapid darts to the bristling design of the keyboard. However, this relationship is modified over the course of the piece until, towards the end, the brass too becomes totally and frenetically involved.
See also Correnti alternate (1997).
by Claudio Proietti