Metal east-journey per un percussionista |
Organico: | Percussioni | |
Anno di composizione: | 2016 | |
(c): | Suvini Zerboni 2016 | |
Numero di catalogo: | 15057 | |
Prima esecuzione: | Shizuoka
Thierry Miroglio, percussioni |
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Durata: | 20' | |
METAL EAST-JOURNEY è una composizione per percussioni di metallo, articolata in 5 parti chiamate rispettivamente Ritual 1, 2, 3, 4 e 5.
Le percussioni sono raggruppate in 5 "stazioni" disposte a cerchio che l'esecutore occuperà facendo un percorso in senso orario, ovvero compiendo una rotazione, metafora di un viaggio verso est.
La prima stazione (in cui il percussionista si troverà spalle al pubblico) consiste in 3 campane a lastra e 3 tam-tam; la seconda prevede 6 piatti sospesi di vario genere disposti "ad albero"; la terza, invece, è composta da uno steel-drum tenore, 8 cencerros ed una coppia di agogo; nella quarta (frontale rispetto al pubblico) troviamo un vibrafono, 8 cow-bells intonati, un glockenspiel e due ottave di crotali; nell'ultima stazione, invece, sono allocate percussioni di origine orientale come i 7 gong cinesi e gli 8 dobaci.
Il titolo ci parla della disposizione degli strumenti e del "percorso" dell'esecutore. I sottotitoli (ritual) ci suggeriscono invece il modo in cui sono state concepite e dovrebbero essere percepite le cinque parti in cui si articola la composizione.
Il carattere rituale si evidenzia attraverso processi di iterazione, addensamento/rarefazione e accumulazione/sottrazione del materiale, che ci conducono in una dimensione temporale non narrativa bensì contemplativo-apollinea o orgiastico-dionisiaca di forte impatto emotivo.
Il pezzo è dedicato a Thierry Miroglio che ne ha suscitato la scrittura con encomiabile tenacia.
Ivan Fedele
METAL EAST-JOURNEY is a composition for metal percussion instruments, divided into 5 parts named Ritual 1, 2, 3, 4 & 5.
The percussion instruments are grouped in 5 "stations" arranged in a circle in which the performer moves clockwise, in rotation, a metaphor for a journey to the East.
The first station (in which the percussionist has his back to the audience) contains 3 bell plates and 3 tam-tams; the second has 6 suspended cymbals of various types arranged "in a tree"; the third contains a tenor steel-drum, 8 cencerros and a pair of agogo bells; in the fourth (facing the audience) there is a vibraphone, 8 tuned cow-bells, a glockenspiel and two octaves of crotales; the last station contains oriental percussion instruments, including 7 Chinese gongs and 8 dobaci.
The title refers to the arrangement of the instruments and the "route" followed by the performer. The subtitles (ritual) suggest the way in which the parts of the composition have been conceived and how they should be perceived. The ritual character is evoked through processes of repetition, thickening/thinning and accumulation/subtraction of the material, taking us into a time dimension that is not narrative but rather contemplative-Apollonian or orgiastic-Dyonisian with a strong emotional impact.
The piece is dedicated to Thierry Miroglio who followed the writing of the work with praiseworthy persistence.
Ivan Fedele