Donax per flauto solo |
Donax è il primo pezzo per flauto solo di Fedele e il titolo, che ripropone il termine greco con cui era talvolta indicata la siringa, esprime l'intensità dell'omaggio. L'autore quindi non intende sottrarsi, come sempre del resto, alle connotazioni culturali che lo strumento porta con sé. Però concepisce un percorso a ritroso che parte dal flauto contemporaneo, con una scrittura di acceso virtuosismo, per approdare al più intimo archetipo etnico del flauto di bambù. Questa direzionalità concettuale non esclude comunque la consueta organizzazione sintattica, basata su principi psicoacustici di percettibilità, che prevede la dialettica fra materiali principali e secondari, la presenza di segni d'interpunzione, la disposizione spaziale dei materiali per consentire uno spostamento progressivo dei piani d'azione. Anche dal punto di vista metrico, Fedele conferma qui l'interesse per organizzazioni rigorose e, allo stesso tempo, libere da eccessive simmetrie, complesse ma affondate nella essenzialità degli assunti culturali. In questo caso la metrica è un'estensione delle proporzioni del verso Tanka giapponese (7-5-7-5-5 sillabe). Donax è un brano di grande complessità strumentale, formale e linguistica che, proprio per questa sua caratteristica, si presterà, tre anni dopo, a fungere da punto di partenza per unaltra importante opera: Profilo in eco per flauto e ensemble.
Si vedano anche Profilo in eco (1994/95) e Donacis ambra (1997).
a cura di Claudio Proietti
Donax is Fedele's first piece for solo flute and the title, which derives from the Greek word that was sometimes used to refer to the pan-pipes, expresses the full intensity of the homage. The composer is thus, and as always, only too willing to accept the cultural connotations that the instrument carries with it. He has, however, conceived a backward itinerary that starts from the contemporary flute, with extremely virtuoso writing, and then moves in the direction of the more intimate ethnic archetype of the bamboo flute. This conceptual directionality does not exclude the habitual syntactic organization, based on the psycho-acoustic principles of perceptibility, which foresees a dialectic between principal and secondary materials, the presence of punctuating signs, and the spatial arrangement of the materials that allows a gradual shifting of the planes of action. Also from the metric point of view, Fedele confirms his interest in organizations that are rigorous, yet free from any excessive symmetries, complex but grounded in the essentiality of the cultural presuppositions. In this case the meter is an extension of the proportions of the Japanese Tanka verse (7-5-7-5-5 syllables). Donax is a piece of great instrumental, formal and linguistic complexity that, precisely on this account, was used, three years later, as the starting point for another important work: Profilo in eco for flute and ensemble.
See also Profilo in eco (1994-1995) and Donacis ambra (1997).
by Claudio Proietti
Flute Panorama (2004) fl. S. Cherrier
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(1993) fl. A. Romani
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() cl. J. Hyun, fl. N. Shimizu
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· Gervasoni Arturo, Directionnalités dans la musique d’Ivan Fedele, corso di Musicologia, Université Rennes 2 - Haute Bretagne, 2007, relatore Hervé Lacombe.
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