Donacis Ambra per flauto e live electronics |
Anno di composizione: | 1997 | |
(c): | Suvini Zerboni 1997 | |
Numero di catalogo: | 11209 | |
Commissioni: | Ircam | |
Prima esecuzione: | Parigi, IRCAM Académie d’été, 25.6.1997
fl. S. Lacroix |
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Durata: | 12' | |
Donacis ambra costituisce la terza versione di Donax, pezzo per flauto solo composto da Fedele nel 1992. Già nel 1995 questo brano era stato, infatti, la matrice da cui il compositore era partito per la realizzazione di Profilo in eco per flauto e ensemble. Ora diviene l'oggetto di una rivisitazione attraverso l'elettronica utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall'Ircam di Parigi. Ne deriva, in pratica, una composizione per due strumenti: al primo, quello acustico, è delegata l'emissione sonora e all'altro, l'elettronico, è riservato il suo trattamento.
L'intuizione di Fedele, assai precoce rispetto ai tempi, è che l'interazione fra i due elementi possieda un alto tasso di teatralità e dunque possa essere giocata performativamente per le sue proprietà interpretative e spettacolari. Ecco quindi che la tastiera Midi di controllo è collocata in scena. Da lì raccoglie il suono del flauto, lo trasforma in dati che invia al computer il quale, a sua volta, li elabora in tempo reale. Fra i due agenti si realizza così un vero e proprio rapporto di tipo cameristico che produce, ad esempio, effetti immediati di spostamento nel tempo e nello spazio di frammenti specifici del testo strumentale.
Tale esito è particolarmente congeniale alla poetica di Fedele che, come ben sappiamo, privilegia gli eventi compositi e la continuità di relazioni fra momenti diversi dello stesso organismo. In questo caso già Donax prevedeva, ad esempio, mutevolissime sequenze nell'articolazione delle emissioni (altezze non temperate, soffi di varia natura, pizzicati, pizzicati aspirati a imboccatura coperta, portamenti, soffi e pizzicati a imboccatura coperta, tongue-rams, tremoli di armonici intesi come risonanza-eco, jet-whistles a imboccatura coperta, whistle-tones a imboccatura interna) la cui frequenza può ora essere moltiplicata e sovrapposta a piacere.
Ovviamente anche la spazializzazione gioca un ruolo fondamentale sfruttando la disponibilità di sette altoparlanti, due frontali, due a metà sala, due dietro, uno sul soffitto.
a cura di Claudio Proietti
Donacis ambra is the third version of Donax, a piece for flute solo written by Fedele in 1992. Already in 1995 he had used the material as the starting-point for Profilo in eco for flute and ensemble. Now it becomes the object of a re-elaboration through electronics using the tools made available to him by Ircam in Paris. The result is basically a piece for two instruments: the first, the flute, is used to produce the sound and the second, the electronics, is reserved for its elaboration.
Fedele's theory, somewhat ahead of his time, is that the interaction between the two elements possesses a high level of theatricality, giving rise to properties that can be fruitfully exploited in terms of both performance and spectacle. This is why the Midi controller keyboard is placed on the stage. From there it collects the sound of the flute, transforms it into data and sends this to the computer which, in turn, elaborates it live. A genuine chamber-like relationship is thus set up between the two elements in which, for example, specific fragments of the score can be shifted in time and space with immediate effect.
This situation is particularly suited to the poetics of Fedele who, as we well know, favours composite events and continuity in the relations between different moments of the same piece. In this case Donax already includes, for example, highly variable sequences in the modes of emission (non tempered pitches, various types of breath attacks, pizzicatos, lip pizzicatos with a closed mouthpiece, portamentos, breath attacks and pizzicatos with a closed mouthpiece, tongue-rams, tremolos of harmonics used as resonance-echo, jet-whistles with a closed mouthpiece, whistle-tones inside the mouthpiece) that can now be multiplied or superimposed as much as one wishes.
Obviously spatialization too plays a fundamental role with the aid of seven loudspeakers, two at the front of the concert hall, two halfway, two at the back, and one on the ceiling.
by Claudio Proietti
· Gervasoni Arturo, Directionnalités dans la musique d’Ivan Fedele, corso di Musicologia, Université Rennes 2 - Haute Bretagne, 2007, relatore Hervé Lacombe.
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