Palimpsest Quarto quartetto d’archi |
Anno di composizione: | 2006-2007 | |
(c): | Suvini Zerboni 2007 | |
Numero di catalogo: | 12953 (partitura in vendita o disponibile con il materiale a noleggio e in visione)
12954 (materiale a noleggio) |
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Commissioni: | WDR Köln & Kulturforum Witten con il supporto della Erns von Siemens Musikstiftung | |
Prima esecuzione: | Witten, Wittener Tage für neue Kammermusik, 21.4.2007
Arditti String Quartet |
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Durata: | 18’ | |
L'autore considera i quattro quartetti per archi come momenti molto importanti del proprio percorso compositivo. Ritiene però che il primo e l'ultimo, anche se per motivi diversi, occupino un posto preminente. Il Primo quartetto ("Per accordar") perché rompe il ghiaccio con questa forma ("ci vollero due anni per la stesura di una composizione di dieci minuti!", ha scritto) e inaugura il suo catalogo in un modo definito. Palimpsest perché rappresenta una svolta evidente di linguaggio, maturata nei cinque anni precedenti e caratterizzata essenzialmente da due fattori. Il primo è di ordine formale e riguarda l'estrema economia dei materiali usati a fronte di una grande varietà delle opzioni elaborative. Il secondo è invece di carattere linguistico: la definitiva assunzione di un linguaggio microtonale ispirato tanto da una matrice spettralista quanto da una matrice serialista, in una continua dialettica di alternanza tra continuità-contiguità e discontinuità-differenziazione. Nel primo caso le due matrici tendono a coniugarsi, nel secondo offrono sia a livello sintattico che a livello lessicale frequenti occasioni di corti circuiti semantici.
Dedicato all'Arditti String Quartet che ha riservato uno spazio privilegiato all'opera di Fedele nel proprio repertorio, il lavoro si articola in cinque macro-movimenti ciascuno dei quali è diviso in più sezioni. Il primo è costituito dal dittico Tropos - Sequentia, quest'ultima affidata ai soli viola e violoncello. Il secondo movimento allinea Tropos secundus, che si configura sulla stessa scrittura nervosa e fortemente verticale del precedente, e Sequentia secunda, come la prima caratterizzata da una trama più lineare. Quando il gioco si esaurisce, sfumando in una serie di tremoli in armonici appena udibili, ecco il suggestivo avvio del terzo movimento (Organum) che determina uno spazio sonoro e armonico di straordinaria e affascinante vaghezza. Pur essendo i quattro strumenti perfettamente isocroni la scrittura è tale da lasciar percepire sfasature, sfocature, riverberi e rifrazioni. Insomma un trattamento strumentale che sembra imitare gli effetti dell'elettronica. Cauda prima e Cauda secunda concludono il terzo movimento. Il quarto movimento comprende Tropos tertius, in cui qualche elemento sfuggente intacca la granitica solidità dell'impianto, Corale, uno ieratico canto su intervalli fortemente espressivi, e Sequentia tertia in cui gli elementi strumentali cadenzanti prendono infine il sopravvento. L'ultimo movimento è composto da Organum secundum, Sequentia quarta e Corale secondus.
a cura di Claudio Proietti
Fedele considers his four string quartets to be very important steps in his evolution as a composer. However, he believes that the first and last, albeit for different reasons, occupy a preeminent place. The Primo Quartetto ("Per accordar") because it breaks the ice as far as the genre is concerned ("it took me two years to write a piece lasting ten minutes!", he wrote) and marks a definitive start to his catalogue of works. Palimpsest because it represents a clear turning-point in his language, developed over the previous five years and essentially characterized by two factors. The first is a question of form and regards the extreme economy of the material used in correspondence with a great variety in the elaborative options. The second, on the other hand, is of a linguistic nature: the definitive assumption of a microtonal language equally inspired by a spectralist approach and a serialist framework, in a continuous dialectic of alternation between continuity-contiguity and discontinuity-differentiation. In the first case the two matrices tend to unite, in the second they offer frequent opportunities for semantic short-circuits, both at a syntactic and a lexical level.
Dedicated to the Arditti String Quartet, who have reserved a special place for the music of Fedele in their repertory, the work is divided into five macro-movements, each of which is made up of various sections. The first movement consists of the diptych Tropos - Sequentia, the latter employing just the viola and 'cello. In the second movement Tropos secundus, which features the same nervous and strongly and vertical writing as the previous Tropos, is followed by Sequentia secunda, characterized like the first by a more linear course. When the play is exhausted, fading into a series of barely perceptible tremolos of harmonics, we reach the evocative opening of the third movement (Organum) which offers a sonic and harmonic space of extraordinary and fascinating charm. Even though the four instruments are perfectly isochronous, the writing is such that we perceive dephasings, blurs, reverberations and refractions. In other words an approach to the instrumental writing that seems to imitate electronic effects. Cauda prima and Cauda secunda conclude the third movement. The fourth movement is made up of Tropos tertius, in which fleeting elements occasionally assail the granitic solidity of the structure, Corale, a solemn chant based on highly expressive intervals, and Sequentia tertia in which the cadenza-like elements finally get the upper hand. The last movement consists of Organum secundum, Sequentia quarta and Corale secondus.
by Claudio Proietti
Ivan Fedele - Palimpsest (2011) sopr. V. Coladonato, vc. F. Dillon, Quartetto Prometeo
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Wittener Tage fur neue Kammermusik 2007 (2007) Arditti String Quartet
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· Pompe Gregor (2016), 'Review of the 18th Slowind Festival 2016: A Broad View of Fedele's Music', novembre.
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