Suite Francese II per violino solo |
Anno di composizione: | 2009 | |
(c): | Suvini Zerboni 2009 | |
Numero di catalogo: | 13336 | |
Prima esecuzione: | Le Havre, Petit Volcan, 23.4.2010
v. D. Grimal |
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Durata: | 12' | |
Disponibile su: | ||
Il titolo indica, da una parte, la forma della composizione (articolata in più movimenti), dall'altra l'occasione che ne ha determinato la nascita (committenti o musicisti francesi per i quali il compositore ha scritto). Dal punto di vista estetico in queste composizioni si evidenzia la propensione dell'autore a considerare la forma non più dal punto di vista della metafora letteraria del racconto, bensì da quello della metafora plastica della scultura che gradualmente si rivela ai nostri occhi attraverso una graduale e multiprospettica illuminazione dell'oggetto nel tempo che ne svela tutte le sue proprietà: dalla densità della massa alla maggiore o minore rugosità della superficie, dal profilo più o meno curvilineo dei contorni alle qualità intrinseche del colore, dai volumi alle stesse ombre proiettate su superfici immaginarie.
Ivan Fedele
La "suite francese" è un luogo dell'immaginazione che rimanda immediatamente a una forma barocca che allinea una dopo l'altra un gruppo di danze diverse per carattere e ritmo. Questa forma ha stimolato a Ivan Fedele l'idea di un serie di composizioni. Alla prima, scritta per il clavicembalo (2003), e a questa seconda per violino, seguiranno, nelle intenzioni del compositore, altre due suites francesi dedicate rispettivamente al violoncello e al flauto, strumenti simbolo della musica barocca.
I movimenti delle suites di Fedele non fanno più riferimento esplicito alla danza in sé, ma a un particolare modello formale per ciascuno di essi e ad atmosfere emozionali cangianti. I passi di danza sono sostituiti da modelli e figure che s'alternano secondo metriche e fraseggi ora obbligati ora più liberi, alternando regola e deroga secondo il più genuino spirito barocco. L'aggettivo "francese" non è legato in alcun modo a una lezione di stile, ma a una curiosa coincidenza per la quale i dedicatari delle composizioni, nonché gli esecutori e le istituzioni musicali che ne hanno accolto o ne accoglieranno le prime esecuzioni assolute, sono francesi o risiedono in Francia.
La Suite francese II si articola in tre parti: Branle double, "Grave"; Branle simple, "Plus vif"; Branle gai. Branle è il termine francese che indica impulso, oscillazione, movimento. Ciascuno di questi tre significati, ed esattamente in quest'ordine, è alla base del progetto formale dei tre pezzi in cui si articola la composizione.
a cura di Claudio Proietti
The suite francese is an imaginary domain that immediately brings to mind a baroque form consisting of a sequence of dances that vary in character and rhythm. This form gave Ivan Fedele the idea for a series of compositions. He is in fact planning to follow the first for harpsichord (2003) and this second one for violin, with another two French suites written respectively for the 'cello and the flute, instruments symbolic of baroque music.
The movements of Fedele's suites no longer have any explicit connection with dance as such, but each one is based on a particular formal model, with varying emotional atmospheres. The dance steps are replaced by models and figures alternated in terms of meter and phrasing, which are at times strict and at others more free, fluctuating between rule and exception in accordance with the most genuine baroque spirit. The adjective "French" is not in any way linked to a given style, but rather to a curious coincidence whereby the people to whom the work is dedicated, as well as the performers and musical institutions that were or will be involved in the first performances are all French or reside in France.
The Suite francese II is in three parts: Branle double, "Grave"; Branle simple, "Plus vif"; Branle gai. Branle is a French term meaning impulse, oscillation, movement. Each of these three meanings, and in this precise order, provides the basis for the formal plan of the three sections that make up the piece.
by Claudio Proietti
· Dangelico Teresa, Elettrico!, Il violino di Ivan Fedele da Viaggiatori della notte a Suite francese II, Corso Accademico Biennale di II Livello - Violino indirizzo solistico, Conservatorio di Musica "Niccolò Piccinni" (Monopoli), 2013, relatore Francesco D'Orazio.
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